Descrizione
Aspetto e sapore: formaggio grasso e dolce
Il Branzi è un formaggio grasso dalla crosta sottile ed elastica di colore paglierino quando non è fresco, più scura quando è stagionato. Nel formaggio fresco la pasta è morbida e diventa via via più dura nelle forme più stagionate.
Il sapore del formaggio Branzi è dolce e delicato; con l’invecchiamento tende al piccante.
Latte e stagionatura
Latte vaccino intero. Stagionatura minima 45 giorni, che può continuare per 180 giorni e più.
*Elementi decorativi esclusi dalla vendita*
Ingredienti Dolce Branzi Riserva
latte vaccino intero, caglio, sale
Valori nutrizionali medi per 100g
Energia: ± 1613 kj / ± 385 kcal
Grassi: ± 32,4 g (di cui acidi grassi saturi: ± 22,9 g)
Carboidrati: ± 0,5 g (di cui zuccheri: ± 0,0 g)
Fibre: 0,0 g
Proteine: ± 23,0 g
Sale: ± 1,8 g
Caseificio Monaci di San Giovanni Bianco (Bergamo)
Nell’accurata selezione dei fornitori che attuiamo per tutti i nostri formaggi tipici bergamaschi, la nostra preferenza per il Branzi della Val Brembana è ricaduta sul Caseificio Monaci con sede a Roncaglia, frazione di San Giovanni Bianco, località della parte alta della vallata orobica.
Il caseificio lavora latte in prevalenza proveniente dalle frazioni del paese, anche se il giro di raccolta si allarga alla Val Taleggio, in Valle Imagna e fino ai piedi della Valle Brembana.
La produzione si focalizza principalmente sul formaggio “Dolce Branzi” e sul burro “Valle Brembana“.
L’attività venne stabilita nel 1966 dal sig. Antonio Monaci; oggi il caseificio, noto e affermato sul territorio, viene guidato dai figli Silvio, Giovanni e Antonio Italo, aiutati da famigliari e collaboratori.
Origini e zona di produzione del formaggio Branzi
Il Branzi è nato nell’omonimo paese della Valle Brembana più di cinquant’anni fa. Qui un tempo si svolgeva un rinomato mercato di formaggi e di un’importante fiera bovina. Il 21 Settembre, festa di San Matteo, numerosi commercianti, in prevalenza di Bergamo e di Brescia, si recavano in questo paese per acquistare il formaggio che da esso, inevitabilmente, prese il nome. Oggi la produzione di questo formaggio si è estesa oltre queste località, andando a riguardare tutta la Val Brembana.
Lavorazione
Il formaggio Branzi viene lavorato ancora lavorato con metodi artigianali, affiancati dalle tecnologie odierne.
Il latte crudo viene riscaldato alla temperatura di 35-38° e poi addizionato con caglio di vitello. Successivamente viene tagliata la cagliata in due tempi: prima in strisce parallele poi, dopo breve sosta, in dimensioni di un chicco di riso.
Il tutto viene poi cotto a 45-48° e lasciata in sosta per circa 20 minuti. Dopo di ciò, la pasta viene estratta con teli e pressata. Dopo una pausa di 24-48 ore le forme vengono salate a secco o in salamoia.
Con grande abilità i maestri casari sanno capire quando il coagulo provocato dal caglio è alla giusta omogeneità e consistenza per la rottura, e quando la cagliata è cotta al punto giusto per essere liberata dal siero.
Conservazione del formaggio Branzi
Il Branzi della Val Brembana va conservato in ambienti freschi, come il frigorifero o in cantina a temperatura controllata, a +8°C. Se la sua stagionatura è bassa avvolgilo nella carta stagnola; se è più stagionato utilizza un canovaccio.
Abbinamenti: perfetto con primi, secondi, polenta e vini bergamaschi
Puoi gustare il formaggio Branzi come ingrediente in primi piatti, ad esempio gli gnocchi ripieni di Branzi, oppure accompagnarlo con secondi piatti di carne. Il Branzi si abbina spesso alle tipicità delle valli bergamasche, prima tra tutti la polenta bergamasca; è anche un ingrediente principale nella ricetta della polenta taragna. Lo stagionato è adatto per la grattugia. Abbinalo a vini rossi strutturati. Per il formaggio Branzi stagionato è consigliato il Valcalepio Rosso.